In seguito alle numerose difficoltà che Zuckerberg ha dovuto superare in seguito ai vari scandali, arriva una nuova minaccia per le sue piattaforme social.
Avete già sentito parlare di Zepeto, l’app più amata del momento dai giovanissimi?Zepeto è un nuovo social creato dalla software house sudcoreana Snow.
Secondo i dati ricavati da App Annie, azienda specializzata nell’analizzare le app mobile, questa App è stata la più scaricata in Italia nel mese di novembre 2018 e ancora oggi è tra i primi posti in classifica.
Su Instagram sono state pubblicate oltre un milione di fotografie utilizzando l’hashtag #Zepeto.
Ma che cosa rende cosi speciale questo social?
Cos’è e come funziona
Zepeto è un social a tutti gli effetti: gli utenti possono comunicare con i propri amici da ogni parte del mondo.
La differenza con i principali social network? La modalità di funzionamento.
Al momento dell’iscrizione è necessario scattarsi un selfie, il quale servirà per la creazione di un avatar 3D attraverso il riconoscimento facciale.
È possibile personalizzare il proprio avatar acquistando accessori e indumenti e abbellire il proprio spazio virtuale con mobili e vari dettagli.
Una volta creato il proprio avatar, l’utente può socializzare e scattare foto nel mondo virtuale da condividere sugli altri social.
Questa piattaforma, a livello di formato, è molto simile a The Sims e Second Life.
I giovanissimi apprezzano questo social perché è possibile chattare e conoscere altre persone senza la pressione delle immagini che c’è su Facebook o Instagram.
Le perplessità del pubblico
I dati degli utenti sono in pericolo? Molte persone si pongono questa domanda.
Quando si scarica l’App c’è la possibilità di prendere visione della privacy che però è fornita esclusivamente in coreano.
All’interno di questo documento viene esplicitato che i dati degli utenti, come indirizzo IP, numero di telefono e mail, vengono venduti a terzi come società di marketing quali Unity Ads e AppsFlyer.
Considerando che è obbligatorio fornire una propria fotografia, è possibile che vengano cedute anche informazioni sensibili sul nostro aspetto fisico.
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