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Storytelling: quando raccontare una storia diventa comunicare

Flavio Cremonesi Giugno 18th 2020

Storytelling: quando raccontare una storia diventa comunicare

Raccontare storie è sempre stata una delle attività più diffuse; oggi introduciamo nei nostri vocabolari la parola storytelling: cos’è, come si fa, quando una storia diventa la base della comunicazione?

STORYTELLING: COMUNICARE PER CONDIVIDERE

La comunicazione è sempre stata una delle modalità di condivisione, di unione, già a partire banalmente dai tempi degli uomini primitivi.
È una necessità, o quasi oseremmo dire, un bisogno primario perché l’uomo ha da sempre avuto la necessità di confronto e di un modo per raccontare agli altri quello che gli stava succedendo attorno. Ed è proprio qui che la comunicare assume un ruolo di principale importanza.

La divulgazione oggi, è alla base di qualsiasi aspetto sociale esistente. Si sta sviluppando sempre più frequentemente la tendenza di non fare una comunicazione che si unica e fine a sé stessa ma sia è sempre più indirizzata verso il raccontare una vera e propria storia.

Da qui la nascita e diffusione dello storytelling, ovvero l’arte di raccontare una storia.

COSA SIGNIFICA FARE STORYTELLING? CHI LO FA?

Se ci limitassimo a googolare la parola storytelling il risultato che avremmo sarebbe questo: “L’arte del raccontare storie impiegata come strategia di comunicazione persuasiva, specialmente in ambito politico, economico ed aziendale.”

Ecco qui che si possono intuire le necessità e lo scopo: non è una storia raccontata fine a se stessa me l’obiettivo è che questa sia appunto sopratutto suggestiva.

Oggi tantissime aziende decidono di utilizzare come strategia questa del raccontare una storia e di fatto possiamo dire essere vincente.

Il cliente si sente coinvolto, si sente immerso in quello che viene spiegato ed è un po’ come se si sentisse parte della stessa compagnia che ad esempio sta promuovendo il proprio brand.

Chi riesce a fare bene storytelling nel mondo moderno ha enormi vantaggi rispetto alla concorrenza proprio perché è come se nascesse una sorta di sintonia stretta e forte tra le due entità.

RICERCA, PIANIFICAZIONE E COMPETENZE 

Se volessimo generalizzare, chiunque nel proprio piccolo è solito raccontare storie ma da qui a fare uno storytelling efficace non è banale.
L’arte (perchè sì di un’arte si sta parlando) non è casuale ma deriva da meticolosa ricerca, appoggiata ad attenta pianificazione alla cui base devono esserci competenze solide e strutturate.

Fondamentale è il metodo con cui si sceglie di diffondere e approfondire la propria storia, utilizzando i mezzi a disposizione.

A tal proposito, quindi per costruire una strategia vincente, sarebbe bene partire seguendo le regole giornalistiche delle 5W (where, what, who, why, when) e da qui sviluppare via via la costruzione organica.

Bisogna sempre considerare anche in primis il target a cui si sta facendo riferimento. È necessario avere cura di utilizzare un registro di linguaggio che sia adeguato e che possa fare ben capire qual è il messaggio che si vuole tramettere.

STORYTELLING: AUTENTICITÀ

Oltre a tutte le cose di cui abbiamo parlato nelle righe appena sopra si intravede la necessità che dalla realizzazione emerga l’autenticità del raconto.

Può essere anche lo storytelling più bello del mondo ma se ciò che viene descritto è una falsità colossale, perde totalmente di significato. Agli occhi di chi lo guarderà risulterà poco serio.

Vero anche che devono emergere i punti di forza in particolare di un azienda, di un brand o di un evento; ma non dimenticarsi mai anche di mostrarsi trasparenti allo spettatore perché anche da ciò ne deriva la possibilità di immersione.

Con certezza questa, è una delle tendenze che sarà sempre più in voga.
Perché comunicare vuol dire sempre raccontare una storia, ma allo stesso tempo raccontare una storia è comunicare.

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